Forest Stories
Ci vuole coraggio per
costruire una foresta
Ecco le storie di chi ha avuto il coraggio di costruire
una foresta insieme a noi
Labomar
Luciano Marton,
General manager
Ciò che ci ha reso consapevoli che era il momento di confrontarsi con qualcuno e che ci ha poi portati ad iniziare un percorso insieme a voi è stato constatare quanto, per quel che riguarda le decisioni che si prendono nei confronti dei nostri clienti e del mercato e in merito allo sviluppo e proposizione dei nostri prodotti, sia necessaria una robustezza che se non viene progettata secondo un metodo preciso non può arrivare spontanea nell’incontro tra le funzioni tradizionalmente coinvolte, vale a dire Direzione, Ricerca e Sviluppo, Commerciale.
Ci troviamo ad operare in un contesto di mercato estremamente complesso, dove anche i grandi player, a volte, restano sorpresi di come le condizioni cambino in maniera repentina.
Le ricette tradizionali e le modalità che si usavano fino a qualche anno fa, in una situazione aziendale caratterizzata da dimensioni inferiori e da un minor numero di clienti e di paesi nei quali operare, potrebbero in parte funzionare ancora oggi, ma per crescere in modo robusto e organico, anche nel caso di acquisizioni, è necessaria una funzione Marketing rafforzata di elementi di marketing strategico, che raccolga in modo strutturato dati qualitativi e quantitativi, a partire anche dall’interno, per capire chi siamo noi e come siamo percepiti all’interno e all’esterno, ponendosi l’interrogativo non solo di quale direzione prendere, ma anche di come intraprendere questo percorso di irrobustimento.
Perché abbiamo scelto di iniziare questo percorso con voi? Perché ho letto i libri di Francesco Sordi e ho trovato un approccio solido, concreto e una logica di progettazione nella quale ho riconosciuto delle modalità ingegneristiche e strutturate e, in quanto tali, capaci di tradursi in processi e comportamenti che riusciamo ad adottare in azienda perché sono formalizzati rispetto ad un approccio personalistico che poi comporta in azienda la presenza di figure che non trasmettono all’interno della nostra organizzazione i metodi che dobbiamo implementare. Volevamo essere supportati da consulenti che lavorano con un orizzonte temporale e dei confini di intervento chiariti sin dall’inizio e che hanno nel proprio DNA la volontà di vedere l’azienda che cammina poi con le proprie gambe.
Il vostro stile è informale dal punto di vista della relazione, quindi di vicinanza e contatto, ma estremamente professionale quanto a formalizzazione di dove vogliamo arrivare e di come strutturiamo i vari step della progettualità.
A chi consiglierebbe Build the Forest?
A un’azienda aperta alla ricerca e ad accogliere una metodologia, che sia pronta a mettersi in discussione, che sia disponibile all’ascolto e al cambiamento. Il punto di partenza di ogni percorso progettuale è la curiosità e non è un tema di settore, di età dell’azienda, di dimensioni, di età degli interlocutori: sono cruciali il mindset e la visione che si ha del potenziale del Marketing all’interno delle aziende.
Molino Rachello
Sara Rachello,
Responsabile Marketing
Ho conosciuto Francesco Sordi in occasione di un evento nel 2019 e ho successivamente acquistato il suo libro e cominciato a seguirlo. Ho apprezzato il suo approccio al marketing, che mi è sembrato molto più concreto di quello che, all’epoca, stavamo impiegando in azienda. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto adottarlo come modalità di lavoro, ma inizialmente pensavo fosse qualcosa di difficilmente raggiungibile per noi. Successivamente, ho deciso di proporre a Gabriele, il Titolare, di incontrare Francesco Sordi; anche lui ha apprezzato il suo approccio e abbiamo compreso che un percorso di marketing building era ciò che ci sarebbe servito proprio in quella fase della di vita dell’azienda in cui avevamo un carico di lavoro importante, ma poco strutturato.
Abbiamo così iniziato un percorso di riorganizzazione dei progetti e dei processi che è durato un anno e mezzo; una modalità che adesso sento mia e che ci ha consentito di fare un grande cambiamento in azienda, in quanto abbiamo iniziato a lavorare in maniera diversa, a pensare ai progetti come parte di un programma di più lungo periodo e ad andare oltre l’Ufficio Marketing, coinvolgendo anche altre aree e ruoli.
Il mio feedback è assolutamente positivo nell’approccio e nella modalità di accompagnamento con cui ci avete portati a diventare più autonomi nella gestione dei progetti.
Per usare una metafora, è come quando i genitori insegnano ai figli ad andare in bicicletta: all’inizio senti il bisogno che ti stiano vicini, fino a che non ti rendi conto che sei pronto a pedalare da solo e, anche se magari ogni tanto cadi, ci riprovi fino a che non diventi più bravo e più sicuro di te.
Ci sono magari ancora delle cose da perfezionare, ma sicuramente abbiamo una modalità diversa di lavoro e sono certa che continueremo a migliorare e che ci saranno un sempre maggiore coinvolgimento e una collaborazione diffusa. Marketing ed HR stanno già lavorando insieme su molti progetti.
Quest’anno, oltre al prosieguo del percorso di marketing building e ad una mappatura migliore dei flussi di lavoro, abbiamo attivato la vostra presenza per la gestione delle riunioni di Board secondo il metodo OKR e sarà un lavoro di squadra, interdipartimentale.
Per quanto riguarda la relazione, è stata ottima e i riscontri sono stati positivi per la maggior parte delle persone che hanno avuto modo di lavorare a stretto contatto con Laura e Francesco ed è reciproco il fatto che si sia creato un clima in cui è piacevole lavorare insieme.
Sercom
Marco Margiotta, Direttore Marketing e Commerciale
Quando sono entrato a far parte di Sercom, l’azienda stava già collaborando con Francesco Sordi e il suo team di Surf the Market ad un progetto sul posizionamento di brand. Quando io sono arrivato, ci siamo resi conto che c’era bisogno anche di mettere ordine e organizzare meglio l’attività marketing a 360°; così abbiamo deciso di chiedere a Francesco e Laura non una consulenza qualsiasi, ma un aiuto nel costruire un ufficio marketing. Hanno fatto un percorso meraviglioso e incredibile, lavorando in maniera precisa e puntuale sulle persone, creando non solo metodi e processi, ma anche facendo in modo che questi venissero applicati e che diventassero una consuetudine.
Parlando di Build the Forest, è proprio l’immagine che mi è venuta del lavoro fatto insieme a voi: non avete piantato un albero qualsiasi, ma il bamboo, che per i primi due anni sembra non cresca, ma in realtà sta crescendo sotto e mettendo grandi e forti radici, per poi esplodere. Siete riusciti in brevissimo tempo in una trasformazione incredibile, costruendo un ufficio marketing che non ha preso l’impronta del passato, ma ha guardato al futuro.
Credo che la forza del vostro team sia non essere solo persone preparate, ma anche attente agli altri e al valore che possono dare. L’anno successivo siete stati voi a dirci che non avevamo più bisogno di voi, che eravamo pronti per procedere da soli. Una cosa fantastica, unica nel panorama delle società di consulenza.
Siete stati al nostro fianco nella fase di inserimento delle nuove risorse nel frattempo entrate, come Elisa e Gilda, consentendogli di diventare parte integrante di questo percorso di cambiamento; ci avete aiutato a sistemare i processi e i progetti, non come osservatori, ma entrando nello specifico in decisioni importanti e strategiche, mai in maniera autoritaria, ma su nostra richiesta e per la vostra sensibilità, competenza e attenzione.
Attenzione perché avete pensato non alle best practice e al benessere del progetto in sé e per sé, ma al benessere dall’azienda, trovando il giusto equilibrio in modo tale che la migliore soluzione fosse anche la più giusta. Personalmente, come professionista ho imparato molte cose.
Omar
Michele Biscaro,
CEO
Noi siamo partiti con Francesco Sordi a seguito e reduci di altre esperienze non soddisfacenti fatte in azienda.
Partiamo da un presupposto: avendo un’estrazione più tecnica, l’idea che avevo io di marketing era molto distante da quello che, dopo aver conosciuto Francesco, ho poi capito essere realmente il marketing. E la persona che se ne occupava prima che arrivasse lui, per quanto competente, era priva di conoscenze specifiche in tal senso. Abbiamo quindi iniziato un percorso assieme a Francesco, abbiamo preso più coscienza dei fattori importanti che influiscono sulle attività di marketing, coinvolto sempre più persone e processi aziendali e abbiamo visto un cambiamento importante.
Tutto quello su cui abbiamo lavorato nell’anno trascorso insieme stiamo continuando ad applicarlo, perché Francesco non ha fatto il lavoro al posto nostro, ma ci ha insegnato a farlo: una differenza importante.
Nella foto: Fabio Danesin, Marketing Manager
Algoritma
Alessia Perissinotto, Responsabile Marketing
Io sono arrivata in Algoritma nel momento in cui il lavoro fatto insieme a voi era concluso e mi hanno raccontato di questo percorso di Marketing Building e del piano marketing realizzato. Non ho avuto modo di lavorare direttamente con la vostra squadra, ma dei vantaggi del vostro lavoro ne ho goduto e beneficiato. Anche se il percorso era concluso, ho ricevuto sempre supporto e disponibilità da parte del vostro team nella fase di messa a terra delle attività. Questo mi ha fatto molto piacere.
Dal mio punto di vista come Responsabile Marketing posso dire che arrivare in una nuova realtà e trovare un tesoro così denso e dettagliato di informazioni mi ha consentito di avere in breve tempo – e non nei mesi che di solito richiede questa fase di onboarding – un quadro preciso dell’azienda: persone, storia, chi era in quel momento, quello che voleva diventare, le caratteristiche che portava nella valigetta per raggiungere l’obiettivo. Un bagaglio di informazioni, quindi, preziosissimo.
Il mio ruolo è stato costruito ad hoc nel percorso di marketing building, ed è stato fatto con delle solide fondamenta, stimolando in azienda un punto di vista nuovo sul marketing e sugli obiettivi che si deve porre, attraverso formazione, informazione, allineamento su valori, visione, un processo molto complesso quando viene fatto dall’interno. In passato mi è capitato di vedere delle realtà in cui si confondeva marketing per tante cose che marketing non è.
La scintilla per iniziare un percorso insieme a voi è stata la volontà di raggiungere clienti più strutturati che avessero bisogno di progetti più complessi e quindi di partner all’altezza. Il voler alzare, quindi, l’asticella dei nostri progetti e capire come riuscire a farlo.